La risposta ad ogni tua domanda
Di seguito trovi le risposte alle domande più frequenti
FAQ
Chi si avvicina per la prima volta al mondo del volo ultraleggero ha mille ed una domande, in questo breve elenco si trovano quelle più frequentemente formulate. Se tra queste non trovi risposta alle tue curiosità puoi inviare la tua domanda attraverso un apposito modulo, ti risponderò con inaspettata rapidità.
Oggi!
Si può iniziare a volare dopo 2 giorni dall’iscrizione (occorre attivare l’assicurazione ed essere inseriti nell’elenco ufficiale degli allievi depositato a Roma).
E’ indifferente: in estate ed autunno le lunghe giornate permettono di volare fino a tardi; in inverno l’aria è più calma ma il giorno è più breve e spesso il maltempo (pioggia, neve o nebbia) impediscono i voli; in primavera si gode dello sbocciare della natura.
Dipende dalla frequenza al corso pratico: occorrono 32 lezioni (16 ore) con il P92 per imparare a volare, nessuno impedisce di fare una lezione al giorno. Bisogna però tenere in conto anche delle condizioni meteorologiche: vento troppo forte o precipitazioni o scarsa visibilità impediscono i voli scuola. C’è chi in un solo mese ha imparato a volare e sostenuto anche gli esami, ma mediamente occorrono dai 5 ai 12 mesi.
CORSO DIURNO:
In base alle esigenze del gruppo al mattino del Sabato e/o Domenica per lezioni di 4 ore (9:00-13:00) con cadenza settimanale: in 8-9 incontri.
CORSO SERALE:
Fissiamo una sera della settimana in base alle esigenze del gruppo degli allievi e ci incontriamo quindi per 10-11 serate di 2 ore ciascuna. Il corso si frequenta dalle 21.30 alle 23.30 e nei mesi freddi solitamente con orario anticipato alle 20.30-22.30.
Il corso quindi ha una durata di circa 2 mesi e mezzo.
Nessun problema: si frequenta il corso teorico e si recuperano le lezioni perse al successivo. C’è comunque anche il libro di testo su cui studiare.
Mediamente tutti i pomeriggi dalle 15.30 fino al tramonto con la possibilità in qualche giorno di iniziare un po’ prima.
Si. La nostra scuola richiede da 2 a 3 volte l’anno una sessione d’esame a cui vengono presentati gli allievi pronti a sostenere sia la prova pratica (volo con l’istruttore esaminatore sull’apparecchio della scuola) e la prova teorica che consiste in 70 domande a risposta multipla (quiz). Viene nominato un istruttore esaminatore che svolge normalmente gli esami in un solo giorno (normalmente di Sabato).
Si chiama Attestato per il Volo da Diporto o Sportivo (VDS) con apparecchi muniti di motore: questo consente, nel primo periodo, di volare da soli a bordo su apparecchio multiassi VDS a motore.
Giustamente la normativa prevede che ci si debba fare un minimo di esperienza prima di trasportare qualcuno in volo. Occorre volare un minimo di 30 ore come responsabile ai comandi (che ci si autocertifica) e sostenere presso una scuola certificata (come la nostra) un successivo esame pratico con istruttore esaminatore a bordo.
No, ma è certamente consigliabile: in fondo una persona ottiene l’attestato per poter volare, quindi perché non farlo? Inoltre per la sicurezza dei propri voli occorre mantenere un certo addestramento.
Comunque la validità dell’attestato viene rinnovata ogni 2 anni con la presentazione della visita medica.
Si, ma si deve sostenere solo la prova pratica di volo in quanto quella teorica è già stata superata a suo tempo per il rilascio della licenza.
No, l’attestato viene rilasciato direttamente a seguito di domanda presentata all’Ae.C.I.
Normalmente si acquista un apparecchio nuovo od usato (vedi ad esempio gli annunci su www.ulm.it). La nostra scuola propone eventualmente dei corsi avanzati in cui si studiano tutte le manovre non approfondite nel corso di base.
Le spese maggiori da affrontare sono l’acquisto ed il ricovero dell’apparecchio. Manutenzione, carburante ed assicurazione obbligatoria sono spese variabili inferiori di quelle relative di una moto. La soluzione economicamente più vantaggiosa è quella di comprare un apparecchio in società con altri Piloti: si abbattono i costi fissi maggiori e si dispone di una macchina che non potremmo magari permetterci da soli. L’importante è fissare a priori delle chiare norme che regolamentano la società.
La spesa minima da affrontare per un apparecchio biposto usato non dovrebbe scendere indicativamente sotto € 4.500 Euro.
Su tutto il territorio nazionale ed europeo al di fuori delle zone proibite che sono indicate nelle carte aeronautiche che si studiano nel corso teorico. Ad esempio è vietato il sorvolo dei centri abitati, aeroporti, installazioni militari ecc.
Esistono centinaia di campi volo in Italia che consentono di andare ovunque, inoltre è possibile atterrare su una qualsiasi superficie ove si disponga dell’autorizzazione del proprietario.
Gli apparecchi ed i motori di cui disponiamo oggi forniscono la massima sicurezza: ovviamente occorre una serie di azioni per manutenerli e per utilizzarli nel corretto modo. La sicurezza di un volo la costruisce il Pilota, quindi il grado di rischio dipende esclusivamente dalla “testa” del responsabile del volo.
E’ certamente più rischioso arrivare al campo volo in automobile o peggio ancora in moto che non volare su un ultraleggero.
Nel corso teorico si affrontano le tecniche per affrontare questa remota possibilità che possono essere anche simulate in volo in apposite missioni di volo. Comunque si plana in discesa e date le modeste velocità di volo non è difficile atterrare senza danni su qualche campo di fortuna.
In Internet nel sito nazionale all’indirizzo www.ulm.it, in edicola la maggiore rivista mensile è VFR Aviation, nella librerie specializzate come la Fly Away di Milano o la Bancarella Aeronautica, nel sito dell’Aero Club d’Italia l’ente pubblico che governa attualmente il settore.